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L’architetto Béla Angelus giunge a Milano dalla natìa Budapest nella seconda metà degli anni Trenta e inizia una lunga collaborazione con l’ingegnere Raffaele Merendi a partire dalla sistemazione urbanistico edilizia di piazza San Babila relativa all’area destinata al futuro Palazzo del Toro.
Il grande complesso, che contrassegna uno dei luoghi focali della Milano moderna tra le due guerre, è progettato dall’architetto Emilio Lancia in collaborazione con l’ingegnere Merendi (responsabile della parte tecnica e direttore dei lavori) ed è realizzato tra il 1935 e il 1939. Per il giovane architetto Angelus si tratta di un’importante esperienza a contatto con un’architettura complessa e multifunzionale dove ha modo di affrontare diversi aspetti, tra i quali, e per lo più in prima persona, anche la progettazione dei numerosi negozi nella Galleria del Toro. In quest’ambito egli manifesta fin da subito una particolare propensione per gli interni, il disegno di arredi, l’allestimento e la grafica pubblicitaria.
La sua lunghissima carriera, che abbraccia un arco di tempo di circa 60 anni, si svolge soprattutto a Milano, intensificandosi nel periodo della ricostruzione postbellica. Continuando la collaborazione con l’ingegnere Merendi, negli anni Cinquanta Angelus è autore di numerosi complessi residenziali, che incidono anche sul piano dell’organizzazione micro-urbanistica della città. Caso esemplare è l’insieme di condomìni di Piazzetta Guastalla con affaccio su via Sant’Antonio Maria Zaccaria, via della Guastalla e via Freguglia, di fianco al Palazzo di Giustizia, ultimato nel 1954, articolato attorno ad aree verdi che si “insinuano” tra i corpi edilizi e costituiscono il tessuto connettivo di un piccolo “quartiere” nel centro di Milano. In questo caso, come è sua specifica inclinazione, Angelus disegna anche gli interni e gli arredi di numerosi appartamenti, compreso il proprio al civico 7 con studio nel seminterrato.
La tipologia di Piazzetta Guastalla e dei suoi spazi verdi, comprese alcune soluzioni innovative come il garage sotterraneo, ebbe fortuna a Milano e lo stesso architetto progettò altre versioni: una nell’area tra viale Murillo e via Vodice (1953) e un’altra nel complesso condominiale tra via Cassiodoro e via Vincenzo Monti (1954).
All’attivo di Angelus stanno soprattutto le diverse declinazioni dell’edilizia residenziale, passando dalle ville (ubicate soprattutto nel nord Italia) agli stabili collettivi e ai complessi condominiali, ma non mancano edifici industriali, teatri, alberghi. Di particolare rilievo sono sempre i progetti di arredo e di singoli mobili, preziosi e curati, eseguiti da abili ebanisti canturini, destinati per lo più ai numerosi negozi del centro di Milano: quali le Calzature Mandosio in piazza del Duomo e Corso Buenos Aires, il Calzificio Donnina,Vigo e Faccioli in Galleria del Toro, la pellicceria Levi in via Torino, fino alla gioielleria Pennisi del 1971 al piano terra del Grand Hotel et de Milan in via Manzoni, unico caso in cui gli interni originali sono tuttora conservati.
Nella sua nuova sede il CASVA, conserverà a breve la documentazione di questi ed altri lavori: disegni tecnici, schizzi, acquerelli, fotografie, pubblicazioni, che hanno accompagnato i percorsi professionali dell’architetto Angelus, così da rendere possibile lo studio e da promuovere la conoscenza di una figura di rilievo, ma non ancora debitamente considerata nella storia della città e delle sue trasformazioni.
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