Enrico Freyrie

Enrico Freyrie (Eupilio, 1923 – Milano, 2016), dopo la laurea in Architettura, ottenuta nel 1947 a Firenze con Giovanni Michelucci, torna a Milano. Appena laureato scrive, in collaborazione con Piero Bargellini, Nascita e vita dell’architettura moderna, pubblicato da Vallecchi e nel 1950 diventa titolare della rubrica di architettura sul quotidiano “Il Tempo”.

Vincitore, nel 1949, del primo premio al Concorso Nazionale per la Ricostruzione delle Scuole in Italia, Freyrie negli anni 1952-53 è professore incaricato di Composizione Architettonica e Tecnica Urbanistica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari e nello stesso periodo è anche membro dell’ADI. Fa parte, dal 1955 al 1958, dell’MSA, il Movimento Studi per l’Architettura, che, nato nel 1945 per volere di un gruppo di professionisti e presieduto nel tempo da Franco Albino, Lodovico Belgiojoso, Ignazio Gardella, Giovanni Romano e Giulio Minoletti, si prefiggeva di mettere in contatto gli architetti milanesi per confrontarsi sui progetti per la ricostruzione della città, in modo anche da indirizzare la ricostruzione architettonica nel senso di maggiore utilità per la collettività; l’MSA dopo la IX Triennale del 1957 si sciolse per divisioni interne, ma fu un’esperienza importante per Milano, essendo stato un luogo di incontro e scambio di idee.

Parallelamente all’attività di architetto, Enrico Freyrie si dedica con altrettanta passione e energia alla ditta di sci di famiglia, la Sky Freyrie, con cui disegna e produce sci da neve e d’acqua con ottimi risultati, tanto che nel 1955 vince il premio Compasso d’Oro per gli "idrosci Universal", un paio di sci nautici da figura.

Lo sport e il design per l’attività sportiva è uno degli ambiti di interesse, non solo produttivo, ma anche di ricerca e studio, e l’allestimento della Sezione dello Sport alla X Triennale, progettata in collaborazione con Vittoriano Viganò, viene premiato con la Medaglia d’Oro. Negli anni Cinquanta Freyrie progetta numerosi condomini a Milano, fra cui quelli di viale Coni Zugna (1954), di via Rubens (1955), di via Calco (1956, in collaborazione con i Monti GPA), di corso di Porta Nuova (1957, con gli architetti Latis). Particolarmente interessante risulta anche l’attività di urbanista esercitata dall’architetto nei comuni del comprensorio dell'Alta Brianza (Erba, Eupilio, Proserpio, Canzo e Longone), per cui stese i Piani Regolatori.