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Fiorenzo Ramponi (Porto Valtravaglia, gennaio 1925 – Milano, ottobre 2009) si laurea in architettura presso il Politecnico di Milano nel dicembre del 1959 per poi iscriversi subito all'Ordine degli Architetti di Milano.
Già prima di conseguire la laurea, Ramponi è titolare dello “Studio tecnico di Ramponi – Raina. Costruzioni, arredamenti, disegni per l’industria” situato a Milano in via Padova 12. Insieme al socio Raina, di cui purtroppo i documenti non forniscono informazioni, lavora inizialmente nella provincia di Varese per lo Stabilimento chimico-meccanico “Faverio” nella natia Porto Valtravaglia (1954-1963) e per la sistemazione dell'Antica Trattoria Pio a San Pietro di Caselveccana (1955); a questi progetti ne seguono ben presto altri nella più estesa area di Milano, tra cui un appartamento in via Carducci e l'arredamento dell’appartamento Boggini a Sesto San Giovanni.
La collaborazione fra i due non dura però a lungo: già con l’incarico dello Stabilimento a Porto Valtravaglia, inizia a comparire nei cartigli il nome del successivo socio di Ramponi, l’ingegnere Giorgio Perucci, con cui probabilmente entra in contatto per sviluppare i calcoli strutturali del complesso.
Tuttavia, il conseguimento del titolo di architetto sembra decretare l’avvio di una nuova fase per Ramponi, che inizia a firmare i propri progetti da solo nei suoi sempre diversi studi professionali a Milano.
Dopo un breve ritorno nella provincia di Varese, a partire dalla metà degli anni Sessanta si trasferisce in Sardegna, tappa che sarà fondamentale nella sua carriera.
Proprio qui inizia l'attività di progettista per il restauro dei monumenti, attività che porterà avanti anche una volta tornato in Lombardia; attraverso i suoi progetti si percepisce una maturazione negli interventi che diventano nel tempo meno invasivi e più rispettosi della conservazione dell’originale in tutti i suoi aspetti, anche quelli legati all’eventuale riutilizzo nel tempo, in conformità al progredire degli studi su restauro e conservazione durante la seconda metà del Novecento.
Il suo impegno professionale spazia dal settore industriale (stabilimenti meccanici e petroliferi) a quello residenziale (case private, condomini, edilizia popolare e turistica) e scolastico (scuole elementari e scuole medie), con alcune incursioni nel campo degli allestimenti (stand), degli interni (arredamenti di negozi) e del design (disegno di mobili), per affermarsi soprattutto nel settore del restauro.
Tra i lavori di restauro più interessanti ricordiamo l'Antiquarium di Porto Torres, la pulitura della facciata del Palazzo degli Omenoni (1984 – 1990) e del Palazzo Litta (1985 – 1988), il restauro della Colonna del Leone in piazza San Babila (1987 – 1989), il restauro della chiesa e dell’ossario di San Bernardino a Milano (1989 – 2001) e di villa Sormani Andreani a Brugherio (1985 – 1994).
L'archivio professionale dell'architetto Fiorenzo Ramponi è stato donato al CASVA nel 2006 ed è consultabile previo appuntamento.
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Ramponi_inventario.doc |